La legge part-time riguarda l'attuazione del lavoro part-time che è concesso di diritto in determinate circostanze molto specifiche. Questo è ciò di cui discutiamo in questo articolo.

Non confondere la legge part-time con il lavoro part-time

Nel primo caso, è il dipendente che ha avviato la richiesta. È quindi lui che sceglie di modificare la durata del suo orario di lavoro e chiede di far valere questo diritto.
Mentre nel secondo caso, il dipendente è sottoposto a lavoro part-time su proposta di un datore di lavoro in base alle sue esigenze.

Il caso del servizio pubblico

Un funzionario che ha un anno di servizio e che lavora a tempo pieno può beneficiare del diritto a tempo parziale nei seguenti casi:

  • nascita o adozione di un bambino
  • l'assistenza fornita a un familiare che cessa quando lo stato di salute non richiede più la presenza di terzi
  • creazione o acquisizione di un'impresa, accordo per un periodo di 2 anni, rinnovabile 1 anno
  • nel caso di lavoratori disabili, previo parere del medico preventivo

Il caso delle società private

Un dipendente può richiedere una riduzione dell'orario di lavoro, a condizione che questo diritto sia stabilito da un contratto collettivo di filiale, un contratto collettivo esteso o un accordo aziendale o di stabilimento.
È inoltre questa convenzione o questo accordo che definisce le modalità per presentare la richiesta, i tempi di risposta e le condizioni di rifiuto o accettazione.
Nel caso in cui non vi sia alcun accordo o accordo, il dipendente può inviare una richiesta motivata al capo dell'impresa, sei mesi prima dell'implementazione desiderata del part-time.
L'imprenditore ha quindi un periodo di tre mesi per rispondere e può rifiutare in due casi molto specifici:

  • o dimostra la mancanza di occupazione disponibile nella categoria socio-professionale o la mancanza di occupazione equivalente
  • oppure dimostra che la riduzione dell'orario di lavoro influirà sulla produzione e sul buon funzionamento dell'azienda

Quali diritti per i lavoratori disabili?

È possibile che un dipendente con disabilità richieda un'esenzione individuale al proprio datore di lavoro se desidera lavorare meno di 24 ore alla settimana. Possono, come previsto dall'articolo L. 3123-14-2 del Codice del lavoro per tutti, beneficiare di una riduzione dell'orario di lavoro in due circostanze:

  • affrontare vincoli personali
  • consentire di accumulare diverse attività al fine di raggiungere una durata complessiva corrispondente a tempo pieno o almeno pari a 24 ore settimanali

La richiesta deve essere scritta e motivata.

Aiuti dal Caf

Nel caso in cui si riduca la propria attività professionale per crescere un bambino, è possibile beneficiare di determinati aiuti del Caf come:

  • assistenza abitativa
  • l'offerta condivisa di educazione dei bambini
  • il complemento della libera scelta dell'attività (bambino nato prima del 01/01/15)
  • assegno giornaliero di presenza parentale (figlio malato)
  • assegno per figlio disabile

È consigliabile avvicinarsi al suo Caf per valutare la sua situazione.

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